Allarme Alici Marinate Il Ministero della Salute richiama queste: larve vive all’interno

Banco-del-pesce (Pixabay)

In queste ore è circolata una notizia scioccante, larve dentro alle alici marinate, il rischio è veramente grosso.

Trovare larve di Anasakis dentro le alici è sempre più frequente. Il rischio di ingerirle è veramente grosso. L’allarme è arrivato direttamente dal Ministero della Salute. L’esperienza è veramente spiacevole ed è molto facile finire all’ospedale. Esistono però delle contromisure che permettono di evitare i pesci contaminati sui banchi del supermercato. Ecco quali sono.

Il Ministero della Salute, in queste ore ha segnalato un accaduto molto spiacevole. Sono state rilevate all’interno di un produttore di un lotto di alici marinate, marchiato Corcione Ingross delle larve ancora vive di Anisakis.

La cosa ha fatto molto allarmare, dato che il prodotto è in vaschette da 200 gr con il numero di lotto 261022 avente scadenza il 26/06/2023. Le alici marinati provenivano da un’azienda situata vicino Napoli, precisamente a Somma Vesuviana, di nome Panico Filomena. Il marchio per identificarle è IT2911.

Inutile dire che è consigliato controllare il marchio di identificazione del pesce che andiamo ad acquistare al supermercato e, se appartenente all’azienda Panico Filomena, di posarlo immediatamente.

Come prevenire le larve di Anisakis

Esistono delle contromisure pensate per far sì che non si presenti questo disagio, sia ad uso aziendale che domestico. L’Anisakis è un parassita che infetta l’uomo se viene ingerito. Le larve vivono nell’acqua del mare, dove vengono ingerite da crostacei che a loro volta sono preda di pesci più grandi. Quello che succede all’uomo quando ingerisce queste larve non è molto piacevole: dolori addominali, nausea, diarrea e vomito. Sono dei piccoli nemici del mare, lunghe tra 1 e 3 centimetri ma che causano gravi danni.

Proprio per questo, il pesce venduto crudo deve essere ispezionato inizialmente in maniera visiva e dopodiché deve essere abbattuto prima di essere ingerito. Le temperature previste sono fino a -20°C per un minimo di 24 ore. La legge prevede che questo processo debba avvenire prima che il pesce venga servito al cliente.

Pesce-crudo (Pixabay)

Valentina Tepedino, veterinaria e direttrice della rivista Eurofishmarket ha consigliato; “In casa, quando si vuole servire a tavola pesce crudo occorre congelarlo preventivamente per 96 ore a -18°C“. Inoltre ha spiegato come acqua, sale o ingredienti come l’aceto, vino e limone non siano per nulla sufficienti ad uccidere le larve all’interno del pesce. In compenso conservarlo dentro al sale è un ottima alternativa, a patto che il sale sia in concentrazione del’8/9% e che il pesce venga poi mangiato nelle sei settimane dalla preparazione. E’ dunque molto importante stare attenti per non incombere a spiacevoli sorprese.