Emanuela Orlandi, rivelazione spaventosa: spuntano i messaggi privati

Ci sono importanti rivelazioni sul caso di cronaca di Emanuela Orlandi e arriva una buona notizia.
In questi giorni, a seguito del nuovo documentario Netflix “Vatican Girl“, si è tornati a parlare di uno dei tanti casi irrisolti in Italia, quello della giovane Emanuela Orlandi. I misteri che ruotano attorno a questa triste storia, sono tanti. Il fratello Pietro Orlandi, non si è mai fermato e chiede giustizia per sua sorella. In questi giorni, l’uomo ha fatto importanti dichiarazioni in un’intervista per FQMagazine. Vediamo cosa ha raccontato.
Era il 22 giugno del 1983, quando la giovane Emanuela Orlandi di soli quindici anni, scompare all’interno della cittadina vaticana. La giovane era uscita di casa per andare alla sua solita lezione di musica. Appena conclusa, qualcuno le propone un lavoro di volantinaggio per la Avon Cosmetics, la giovane chiama subito la sorella da una cabina telefonica per raccontargli dell’offerta.
Intorno alle 19:30 di quel giorno, si perse ogni traccia della ragazza. Scattò l’allarme, tutti parlavano della giovane quindicenne scomparsa proprio dentro la cittadina vaticana. “Anni: 15. Alta un metro e sessanta. Emanuela Orlandi è scomparsa” sono queste le parole scritte sotto alla foto in bianco e nero della giovane in un volantino appeso ovunque.
In questi giorni si è tornati a parlare di questo caso di cronaca nera per un contenuto audio di un ex bandito della Magliana, il quale collegherebbe la sparizione di Emanuela, all’omicidio di Simonetta Cesaroni e alla scomparsa di Mirella Gregori.
L’intervista al fratello Pietro Orlandi e le sue idee al riguardo
Pietro Orlandi, è stato intervistato in questi giorni da FQMagazine, l’uomo non ha mai smesso di combattere per la sorella, scomparsa ormai da 40 anni. Sono queste alcune delle parole dichiarate: “Chi sa e non parla è complice e questa è una frase che disse qualche tempo fa Papa Francesco parlando della verità. Se lo dice lui, dopo 40 anni penso di poterlo dire anch’io“, l’uomo infatti ha sostenuto che il Vaticano potesse sapere cosa fosse successo ad Emanuela.

Durante l’intervista, il fratello parla di uno scambio di conversazioni Whatsapp tra due persone molto vicine al Papa, correvano gli anni 2013 e 2014: “Queste persone neanche le conoscevo all’epoca, parlavano di Emanuela di prendere delle cose. Si dicono: mi raccomando dobbiamo fare delle fotocopie di tutti questi documenti di Emanuela, frasi del tipo… però a questo punto i tombaroli chi li deve pagare visto che li dobbiamo pagare di nascosto… Io presumo che parlassero di quella famosa stanza segreta trovata sotto le tombe del Cimitero Teutonico aperte nel 2019 dopo la lettera inviata da persone interne al Vaticano al mio avvocato che ci diceva di andare lì“.
Si tratta di rivelazioni importanti che alimentano ancora di più il mistero dietro la scomparsa di Emanuela. Infine conclude: “In quel posto c’era qualcosa, un passaggio di Emanuela, forse i resti, la documentazione, la prova di quello che era successo, qualcosa di molto importante“. In questi giorni è arrivata la notizia della riapertura da parte del Vaticano del caso di Emanuela Orlandi, non ci resta che aspettare delle notizie al riguardo.