Allarme Streptococco, boom tra i bambini: ecco l’esame da fare

I genitori e i nonni sono seriamente preoccupati. Boom di casi di streptococco tra i bambini. Che cos’è e che cosa si rischia.
Da diversi anni a questa parte, quando si parla di malattie e di contagi si teme sempre che si tratti del tanto celebre e odiato Covid-19. Del resto da quando nella primavera del 2020 ha fatto capolino anche nel nostro Paese, mietendo tantissime vittime di ogni età, le nostre esistenze hanno subito in molti casi gravi cambiamenti.
Inoltre i vari lockdown e gli svariati divieti ci hanno fortemente provato nell’animo. Sta di fatto che ora ciò che ha letteralmente fatto rizzare le antenne in testa a vari genitori e nonni sia ben altro. Si tratta dello streptococco, che dal Lazio si sta espandendo pian piano a macchia d’olio anche in altre regioni della nostra Penisola.
A essere maggiormente colpiti sono i bambini e ragazzi in una fascia di età che va tra i 5 e i 15 anni. Per lo più quelli che ne sono rimasti contagiati pare che lo siano stati a scuola, quando stanno particolarmente a contatto coi loro coetanei. Le richieste dei tamponi per la rivelazione di tale malattia stanno aumentando in maniera esponenziale nelle ultime ore.
Le città con il maggior fattore di rischio e i sintomi
La città che, dati alla mano, ne sta facendo più largo consumo, è Roma, ma c’è anche da dire che pure altre stanno per aumentare tale richiesta. Tra di esse figurano Bologna e Milano. Quali sono i sintomi che dovrebbero metterci maggiormente in guardia? Li ha rivelati Antonino Reale, pediatra dell’Istituto Per La Salute dell’Ospedale Bambino Gesù. Lo ha fatto durante una sua intervista per Fanpage.it.
Si parla di febbre alta, gola arrossata, vomito e linfonodi della gola ingrossati. In ogni caso consiglia di non creare eccessivo sentimento di allarmismo, che non è l’ideale per nessuno, tantomeno per i bambini. Tuttavia se un bambino presenta alcuni di questi sintomi, è bene andare a fare un tampone.

Streptococco, quanto è realmente rischioso?
C’è anche tuttavia da aggiungere che solo in certi casi lo streptococco può anche provocare sintomi e malattie belle toste, come polmoniti, otiti, ascessi tonsillari e la scarlattina. Si tratta situazioni rare e che non lasciano segni sul malato. Tanto più che l’infezione da streptococco è sempre esistita, ma oggi, complice il Covid-19, l’allarmismo ha assunto toni sempre più forti.
A sostenerlo è Teresa Rongai, che si trova a capo della Federazione Medici Pediatri del Lazio. Ha inoltre rivelato che molti bambini possono pure svolgere il ruolo di portatori sani. Questi ultimi non devono in maniera assoluta assumere antibiotici, come invece devono fare i contagiati. Tuttavia non è nulla di eccessivamente grave. Basta solo fare attenzione e mettere al primo posto la salute di ognuno.