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Strage del Sinnai, Beniamino Zuncheddu finalmente libero: “Mi hanno rubato tutto”

Beniamino Zuncheddu
Beniamino Zuncheddu (ANSA) – Spynews.it

Dopo 33 anni passati in carcere da innocente, Beniamino Zuncheddu può finalmente raccontare la sua verità da uomo libero.

“Desideravo avere una famiglia, costruire qualcosa, essere un libero cittadino come tutti. Trent’anni fa ero giovane, oggi sono vecchio. Mi hanno rubato tutto. Adesso mi riposerò, almeno mentalmente”.

Sono queste le prime dichiarazioni che Beniamino Zuncheddu ha rilasciato dopo essere stato assolto “per non aver commesso” dall’accusa di essere stato il killer che più di trent’anni fa, ha ucciso tre pastori nel Sinnai, in Sardegna. Una storia tragica: Zuncheddu aveva 27 anni quando venne arrestato e ha finito per passare da innocente più di tre decenni in carcere.

L’uomo, che era già tornato in libertà a Novembre in attesa della sentenza uscita in questi giorni, ha dichiarato però di non provare rabbia, anche se non si spiega tutt’ora cosa abbia portato i giudici a fare un errore del genere. Sarà forse compito di un’altra inchiesta ricostruire perché, gli inquirenti che indagano a quel tempo sul caso, hanno finito per “plagiare” il supertestimone Pinna in modo che riconoscesse Zuncheddu come il responsabile della strage.

Beniamino Zuncheddu con la famiglia
Beniamino Zuncheddu con la famiglia (ANSA) – Spynews.it

Beniamino Zuncheddu: “Se mi dichiaravo colpevole, sarei uscito prima dal carcere”

Luigi Pinna oggi ha 62 anni ed è l’unico sopravvissuto a quella tragedia in cui perse la vita Giuseppe Fadda, il figlio Giuseppe e il loro aiutante Ignazio Pusceddu, un uomo di 55enne. Come ha testimoniato in questi giorni Pinna in tribunale, nonostante il killer si fosse presentato a volto coperto, fu “indirizzato” da un poliziotto dell’epoca a riconoscere invece Zuncheddu come l’assassino.

Un grave errore che il supertestimone ha riconosciuto nel corso di questo ultimo processo. Con la ritrattazione di Pinna, cadeva il principale elemento di accusa nei confronti dell’uomo, e c’erano pochi dubbi ormai sul fatto che la sentenza avrebbe sancito la sua assoluzione. Per Zancheddu non è stato facile affrontare questa battaglia legale lunga tre decenni: “In carcere mi dicevano sempre che se ti ravvedia ti diamo la libertà. Ma di cosa mi devo ravvedere se non ho fatto niente. Però non ho accettato? perché non ho fatto niente, ha aggiunto l’ex pastore sardo accusato di essere l’autore della strage del Sinnai e che, dopo 33 anni di carcere, al termine del processo di revisione, è stato assolto per non aver commesso il fatto