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Strage di Altavilla, l’agghiacciante confessione della figlia di Barreca: “Rifarei tutto da capo”

La casa di Giovanni Barreca
La casa di Giovanni Barreca (ANSA) -SPynews.it

La strage di Altavilla continua a scuotere l’opinione pubblica, con nuovi e agghiaccianti particolari raccontati dalla figlia di Barreca.

Sono giorni davvero difficili ad Altavilla Milicia, dove c’è un’intera comunità sconvolta dalla terribile strage che è stata compiuta la settimana scorsa, quando Giovanni Barreca, un uomo di 54 anni, ha barbaramente ucciso la sua famiglia, la moglie Antonella Salomone e i due figli Kevin ed Emmanuel, con l’aiuto di due complici e della figlia 17enne.

Un brutale e triplice omicidio che sconvolge ancora di più per il movente: Barreca ha infatti agito per fanatismo religioso, nella convinzione, come ha raccontato fin dalla sua prima telefonata agli inquirenti in cui si è auto denunciato, che ci fosse il diavolo nella sua abitazione e che ci fosse bisogno di un rito purificatorio a cui sottoporre anche i familiari.

Una follia che lo ha portato a uccidere i suoi familiari in modo crudele, dopo aver torturato per giorni i figli. Una strage a cui ha preso parte la figlia. Anche lei ha subito ammesso le sue colpe fin dai primi interrogatori, adesso emergono nuovi particolari inquietanti nel racconto che ha fatto la ragazza agli inquirenti.

Carabinieri
Carabinieri (ANSA) – Spynews.it

Il racconto della 17enne sulla strage

La 17enne ha ad esempio dichiarato di non essere pentita di ciò che lei, il padre e gli altri due complici (due fanatici religiosi che l’uomo aveva conosciuto sui social il mese prima), hanno fatto. “Rifarei tutto da capo”, ha spiegato agli inquirenti, raccontando di come tutto sia iniziato i primi giorni di Gennaio quando l’uomo ha coinvolto l’intera famiglia in alcuni rituali per scacciare il demonio.

Dopo circa un mese, la moglie ha intuito che si stava arrivando a un contesto di violenza, ed è stata uccisa proprio per questo. A quel punto, sono iniziate le torture sui figli più piccoli, fino a quando non hanno smesso di andare a scuola nella seconda settimana di Febbraio. E l’ipotesi degli inquirenti è che siano stati uccisi proprio in quei giorni.