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Omicidio Panzeri, arriva la confessione di Alessandrini: “Non era delirio mistico, l’ho ucciso per amore”

Un uomo tiene in mano un coltello
Un uomo tiene in mano un coltello (DepositPhotos) – SPynews.it

Michael Alessandrini ha cambiato versione con gli inquirenti, raccontando di aver ucciso Pierpaolo Panzeri per gelosia.

Michael Alessandrini ha ucciso nella giornata del 20 Febbraio 2024 il suo amico Pierpaolo Panzeri per amore. Questo è infatti ciò che l’uomo ha raccontato agli inquirenti in questi giorni, smentendo dunque la versione iniziale che aveva fornito, secondo cui aveva agito per una sorta di delirio mistico che lo aveva obbligato a debellare i peccatori da questa terra.

Inizialmente infatti la versione fornita dal suo avvocato ai media era molto diversa: “Il mio assistito ha ribadito con calma e lucidità di aver ucciso Panzieri perché lo riteneva colpevole moralmente di qualcosa che non sappiamo, avendo intuito che ci potesse essere un legame, di cui non aveva prove, con Julia, la ragazza che lui riteneva sua fidanzata. Seguendo questo pensiero, lui ha detto di aver deciso di ucciderlo in quel momento spinto dalla voce di Javè”.

Invece, il motivo che lo ha spinto quella notte a infliggere 23 coltellate a Panzeri è di tipo passionale. Alessandrini ha infatti spiegato agli investigatori come quella notte lui si sia dichiarato a Panzeri, e non accettando il suo rifiuto, è scattata a quel punto la sua follia omicida. Un omicidio dunque nato dalla gelosia, e adesso il suo avvocato difensore è al lavoro affinchè possa quantomeno cader l’accusa di premeditazione.

Scena del crimine
Scena del crimine (DepositPhotos) – Spynews.it

La difesa di Alessandrini sostiene che non ci sia stata premeditazione

La tesi è infatti che Alessandrini abbia agito in preda ad un raptus del momento, in quanto il coltello che aveva con sé, lo aveva acquistato alcuni giorni prima per sentirsi più sicuro, in quanto era stato vittima di un’aggressione a Milano nelle settimane precedenti, e in cui gli erano stati rubati tutti i documenti. E questo è dunque il motivo per cui al momento della perquisizione, gli inquirenti hanno trovato soltanto il suo passaporto ipotizzando dunque che l’uomo si preparasse alla fuga.

Gli investigatori hanno anche ascoltato le due persone, amici di Panzeri, che Alessandrini, secondo quanto aveva dichiarato inizialmente, avrebbe avuto intenzione di uccidere subito dopo l’omicidio.