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La morte di Alessandra Ollari si tinge di giallo: cosa è emerso dall’autopsia sul suo corpo

Alessandra Ollari
Alessandra Ollari (ANSA) – Spynews.it

Si tinge di giallo la morte di Alessandra Ollari dopo che sono stati resi pubblici i risultati dell’autopsia. Cos’ha scoperto il medico legale.

Alessandra Ollari era una donna di 53 anni scomparsa nel nulla nel Giugno dello scorso anno. Era stato il suo compagno a denunciarne la scomparsa dopo che la donna non rispondeva più alle sue chiamate.

Da quel momento sono iniziate le ricerche delle forze dell’ordine, che però per tanti mesi, non hanno portato a nessun tipo di risultato. Fino a quando alcune settimane fa il suo cadavere è stato trovato a Parma, il comune in cui viveva, in un luogo distante solo pochi chilometri dalla sua abitazione.

E difatti il sospetto che potesse trattarsi di Alessandra Ollari è balzato subito nella testa degli inquirenti, fin dalle prime ore in cui era stato ritrovato questo cadavere, per poi trovare conferma nell’autopsia. E proprio i risultati dell’analisi condotta sul corpo dal medico legale hanno permesso di accertare come il cadavere fosse ormai in un avanzato stato di decomposizione. Difficile dunque al momento stabilire quando la Ollari sia morta, mentre la Procura ha aperto subito un fascisolo per omicidio, anche se non ci sono ancora indagati.

Alessandra Ollari, ecco cosa ha rivelato l'autopsia
Alessandra Ollari, ecco cosa ha rivelato l’autopsia (ANSA) – Spynews.it

Perchè gli esami tossicologici potrebbero rivelarsi decisivi

Il problema è che alcuni risultati che sono emersi dall’autopsia rendono questa tragedia un vero e proprio giallo. Non sembra che sia stato infatti possibile risalire alla causa di morte della donna e inoltre, non sono stati nemmeno riscontrati segni di violenza. Saranno dunque necessari dei nuovi esami per capirne di più sulla sua morte e in tal senso, potrebbero essere decisivi gli esami tossicologici fatti sul corpo, che dovrebbero arrivare tra alcuni giorni.

Il cadavere della donna è stato ritrovato all’inizio di febbraio: si trovava in un prato molto vicino a una strada della periferia di Parma, e per molto tempo non è stato visto dai passanti, in quanto era ben nascosto dalla folta vegetazione del prato. Subito dopo il ritrovamento, visto anche il forte sospetto di inquirenti e giornalisti che si trattasse proprio della Ollari, è stato disposto il test del Dna che ha purtroppo confermato che si trattava proprio di lei. Le indagini ripartirono dunque da qui, nella speranza che i nuovi esami possano aiutare a capire meglio cos’è successo alla donna da quel giorno di Giugno in cui ha fatto perdere le sue tracce.