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Strage di Altavilla, Barreca trasferito d’urgenza nel carcere di Enna. Il suo avvocato: “Non sapevo nulla”

I carabinieri sul luogo il giorno della strage
I carabinieri sul luogo il giorno della strage (ANSA) – Spynews.it

Giovanni Barreca, uno degli autori della strage di Altavilla, è stato trasferito in questi giorni nel carcere di Enna.

Giovanni Barreca, il muratore di 54 anni diventato purtroppo famoso per essere uno degli autori, insieme a una coppia di coniugi e alla figlia 17enne, della strage di Altavilla Milicia, è stato trasferito nel carcere di Enna. Una notizia che ha colto di sorpresa il suo stesso avvocato difensore, Giancarlo Barracato, che ai giornalisti di Mattino Cinque ha dichiarato: “È stato un fulmine a ciel sereno, per molti versi, anche perché io sono stato notiziato del trasferimento, soltanto la sera di venerdì, a cose già fatte”.

È stato Barreca ad autodenunciarsi alle forze dell’ordine subito dopo gli omicidi, raggiunta dai carabinieri nelle strade del paese dove aveva iniziato una folle fuga durata circa 12 ore.

E se inizialmente l’uomo si era addossato le responsabilità della strage in cui hanno perso la vita la moglie e i due figli, Kevin ex Emmanuel di 5 e 16 anni, uccisi soltanto dopo essere stati torturati per giorni, in seguito l’uomo ha cambiato la sua versione, sostenendo che sia stata la coppia i coniugi che ospitava ad averlo spinto a compiere la strage.

La camera ardente dei due fratelli uccisi nella strage
La camera ardente dei due fratelli uccisi nella strage (ANSA) -Spynews.it

Il retroscena sui motivi del trasferimento di Barreca nel carcere di Enna

La motivazione ufficiale fornita per il suo trasferimento, è che nel carcere di Enna l’uomo, potrà godere di una migliore assistenza, visto anche lo stato confusionale in cui versa da quando si è consegnato alle forze dell’ordine. Ma in realtà, sembra che alla base di questa decisione ci fosse il risentimento di altri detenuti, infastiditi dai rituali religiosi dell’uomo in carcere.

Sembra infatti che Barreca abbia continuato a coltivare il suo fanatismo religioso anche in prigione. Al punto che di fronte ai lamenti di un compagno che stava in una cella molto vicina alla sua, gli avrebbe persino proposto di praticargli un esorcismi. Si tratta però soltanto di indiscrezioni, è l’unica certezza al momento, e l’inusuale tempestività con cui l’uomo è stato trasferito dal Carcere di Palermo.