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Omicidio Paganelli, volano gli stracci: “Sei la cosa peggiore che mi sia capitata” | Bartolucci scrive a Bianchi

Pierina Paganelli
Pierina Paganelli (ANSA) – Spynews.it

Mentre gli inquirenti indagano ancora sul possibile colpevole dell’omicidio Paganelli, continua lo scontro tra Valeria Bartolucci e Manuela Bianchi.

L’unico, inappellabile e incontrovertibile dato di fatto in questa vicenda è che Pierina Paganelli sia stata uccisa in quel misterioso 3 ottobre dello scorso anno. Colpevoli e dinamiche familiari/extrafamiliari sono ancora sotto la lente d’ingrandimento dell’Italia intera.

Louis Dassilva rimane il seme della discordia, dal momento che Manuela Bianchi (nuora della vittima) ha avuto con lui una relazione extraconiugale, mentre il suo compagno si trovava in ospedale a causa di un incidente stradale.

Valeria Bartolucci (attuale moglie di Dassilva) ha quindi espressamente fatto sapere la sua personale opinione che ha di Bianchi, parlando a ‘Storia Italiane’ lo scorso 9 aprile. Quello che segue è un estratto del suo intervento.

Incontrarti è stata la cosa peggiore che potesse capitarmi. Hai cercato di distruggere il mio matrimonio e mentre ti abbracciavo mi hai pugnalato alla schiena. Nonostante io ti difendessi strenuamente e ti implorassi di dirmi la verità, non hai mai voluto assumerti le responsabilità dei tuoi comportamenti. Chiami tutta questa vicenda ‘quello che è successo’, ma succedono gli incidenti stradali: le relazioni extraconiugali si vogliono. Avrei voluto guardarti negli occhi e dirti queste cose, ma non si trasforma un coniglio in un leone.

Pierina Paganelli
Pierina Paganelli (ANSA) – Spynews.it

Bianchi si difende e respinge tutte le accuse: spuntano i testimoni di Geova

Ogni accusa di aver messo in mezzo Dassilva nelle indagini è stata rigettata dalla stessa Manuela Bianchi, dichiarandosi ‘basita’ in un’intervista a La vita in Diretta: “Sono certa che lui sappia esattamente che io non c’entro niente con l’omicidio di mia suocera e che tantomeno abbia mai avuto intenzione di mettere in mezzo lui in qualche maniera”.

Dassilva, dal canto suo, era sicuro fosse vittima di qualche oscuro meccanismo di colpe reciproche, dal momento che ha dichiarato a Quarto Grado di “essere stato messo in mezzo da qualcuno”.

Non si esclude comunque che l’omicidio non sia stato il culmine di un intrigo famigliare, ma che sia stato un regolamento di conti all’interno degli ambienti dei Testimoni di Geova.