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Esplosione centrale sul lago Suviana, spunta un retroscena: due tecnici si erano accorti di tutto

Esplosione centrale idroelettrica di Bargi, i Vigili del fuoco sul luogo (ANSA) – Spynews.it

Arrivano dei nuovi particolari sull’esplosione della centrale idroelettrica di Bargi che ha provocato la morte di sette persone e su cui sta indagando adesso la Procura di Bologna.

Emergono nuovi particolari sulla tragedia che si è verificata sul lago Suviana, dove uno dei piani della centrale idroelettrica di Bargi è esploso all’improvviso, provocando la morte di sette persone. Un disastro che ha sconvolto l’intera Italia, con i soccorsi e i vigili del fuoco impegnati per giorni sul luogo alla ricerca dei dispersi, in un’operazione che ha coinvolto più di cento operatori nel tentativo di provare a salvare chi ancora era in vita.

I nuovi dettagli emersi in questi giorni, riguardano il fatto che due operai specializzati si erano probabilmente accorti che qualcosa non andava all’interno della centrale, poco prima dell’esplosione. E questo spiegherebbe perché Vincenzo Garzillo e Mario Pisani siano stati ritrovati senza vita nelle rispettive postazioni. I due tecnici infatti, che avevamo 68 e 73 anni, erano rimasti al loro posto nonostante l’allarme di evacuazione che era scattato alcuni minuti prima all’interno della centrale.

Come ha spiegato, raccontando quei tragici istanti, Emanuele Santi, dipendente di Enel Green Power, che è riuscito a mettersi in salvo poco prima dell’esplosione: Il rumore diventava sempre più forte, non si fermava più. Quando ho capito che non si sarebbe fermato ho cominciato a gridare: ‘Via, via tutti, fuori!’. E forse, i due tecnici sono rimasti al loro posto proprio per provare ad evitare un’esplosione imminente, di cui erano divenuti coscienti. C’è poi un altro particolare svelato in questi giorni dal giornale Il Corriere Della Sera.

Esplosione centrale a Suviana, i carabinieri subacquei durante le operazioni di ricerca (ANSA) – Spynews.it

Esplosione centrale di Bargi, i tecnici stavano conducendo uno stress test sull’intero impianto

In quel momento nella centrale infatti, c’erano dei tecnici impegnati a condurre uno stress test sull’intero impianto, ovvero una prova in cui si stava testando la capacità di esercizio e funzionamento della centrale al massimo delle sue possibilità, in modo da poter monitorare e verificare anomalie e disservizi. E questo potrebbe aiutare la Procura di Bologna a ricostruire con più precisione la dinamica dell’incidente, con i magistrati che hanno già acquisito la scatola nera della centrale idroelettrica di Bargi e continuano ad indagare per capire se esistano delle responsabilità “umane” su quanto accaduto, o si sia invece trattato d un tragico incidente che nessuno poteva evitare.

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