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Saman Abbas non è stata uccisa per il suo rifiuto al matrimonio combinato: cosa hanno scritti i giudici nella sentenza

Il processo contro i genitori e lo zio di Saman Abbas
Il processo contro i genitori e lo zio di Saman Abbas (ANSA) – Spynews.it

C’è una novità sul caso di Saman Abbas adesso che sono diventate pubbliche le motivazioni della sentenza di condanna contro i suoi familiari.

Sono 612 le pagine in cui i giudici di Reggio Emilia Cristina Beretti e Laura Caputo hanno illustrato le motivazioni che hanno portato la magistratura a condannare con l’accusa di omicidio volontario i genitori e lo zio di Saman Abbas, la 18enne pakistana che risiedeva con la famiglia nel comune di Novellare, e che è tre anni fa è stata brutalmente uccisa dopo essersi rifiutata di acconsentire ad un matrimonio combinato.

La ragazza si era infatti innamorata di un suo coetaneo e non accettava l’imposizione dei genitori che invece la voleva in sposa a un uomo pakistana. Ma la vera novità contenuta all’interno della sentenza, è che non sarebbe in realtà questa la motivazione che ha portato i familiari di Abbas, a decidere di ucciderla. Nella sentenza si legge infatti come l’omicidio sia arrivato per il timore della famiglia che la ragazza potesse scappare:“Nell’opinione della Corte la sciagurata ed estrema soluzione è stata adottata perché ci si trovava di fronte al pericolo di una nuova fuga della ragazza, ossia il rischio da loro più temuto in quanto maggiormente disapprovato”.

E il timore che la ragazza potesse scappare, emerge chiaramente dalle intercettazioni fatte al padre della ragazza, anche perchè Saman Abbas era già scappata in Belgio una prima volta l’anno prima della sua morte, nel 2020. I giudici inoltre ritengono che la decisione di toglierle la vita non sia stata premeditata, ma si sia invece trattato di una decisione presa dai familiari quella stessa sera in cui è stata brutalmente uccisa.

Saman e il padre
Saman e il padre (ANSA) – Spynews.it

Secondo i giudici, la partenza in Pakistan dei genitori è stata una fuga per sfuggire alla giustizia italiana

Nella sentenza, i giudici scrivono come l’improvvisa partenza dei genitori il 1 Maggio del 2021, il giorno dopo l’omicidio della figlia, vada interpretato come un tentativo di fuga per sfuggire alle indagini delle forze dell’ordine italiane.

Secondo i magistrati, la sera del 20 Aprile 2021, quando la Abbas è stata uccisa ha avuto il suo innesco nel momento in cui “i genitori, a causa anche delle videoregistrazioni delle chat effettuate da Haider, scopriranno che è ancora in corso la relazione con Saqib e che la figlia sta progettando di fuggire nuovamente, scoperta che condurrà poi alla discussione finale con Saman”.