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Morto dissanguato in un zuccherificio, la Procura indaga titolare e direttore azienda per omicidio colposo

Zuccherificio
Zuccherificio (ANSA) – Jmania.it

La Procura di Brindisi ha deciso di indagare per omicidio colposo il direttore e il responsabile del zuccherificio dove la scorsa settimana ha perso la vita l’operaio Vincenzo Valente.

Ci sono adesso due indagati per la morte di Vincenzo Valente, l’operaio che nella notte tra venerdì e sabato scorso, ha perso la vita durante il suo turno di lavoro nel zuccherificio Sedec. Le indagini sono partite subito dopo, con il sequestro preventivo della fabbrica, per capire se vi fossero delle responsabilità da parte dell’azienda per quanto accaduto all’uomo.

E adesso il titolare dell’azienda Stefano Morelli e il direttore dell’impianto Riccardo Casoni, sono formalmente indagati per omicidio colposo aggravato, in violazione delle norme previste per la sicurezza e la prevenzione degli infortuni sul lavoro. Non è stato ancora però reso noto i motivi che hanno spinto gli inquirenti a formulare un’accusa così grave nei confronti dei due uomini, e quali irregolarità possano aver riscontrato all’interno della fabbrica.

Per il momento, la salma di Valete non è stata ancora consegnata ai familiari, ma resta invece a disposizione della Procura di Brindisi.

Il sindaco di Latiano, paese d’origine di valente: “Il giorno dei funerali sarà proclamato lutto cittadino”

La morte dell’operaio ha sconvolto Latiano, il comune da cui provenivano l’uomo, e per questo, il sindaco del paese ha già dichiarato che nel momento in cui verranno autorizzate le esequie, sarà proclamato lutto cittadino: “Ora è il momento della riflessione e del silenzio ma non posso esimermi dal denunciare l’urgenza di porre un argine al dramma dei morti sul lavoro che fa registrare oltre mille vittime ed oltre 500 mila incidenti ogni anno. Bisogna lavorare per vivere non per morire”

La notte della sua morte, Valente stava svolgendo delle attività di manutenzione all’impianto quando d’improvviso un nastro gli avrebbe tranciato di netto un braccio, facendolo purtroppo morire dissanguato, nonostante l’allarme lanciato subito dopo ai sanitari dai colleghi che ero con lui in turno.