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Indagati per stupro di gruppo e revenge porn su una ragazza: gli investigatori trovano i video, alcuni riguardano altre donne

Genova, due studenti indagati per stupro di gruppo e revenge porn
Genova, due studenti indagati per stupro di gruppo e revenge porn (ANSA) – Spynews.it

La Procura di Genova ha ufficialmente messo sotto indagine due studenti di 22 e 24 anni con l’accusa di aver violentato una ragazza conosciuta in discoteca.

Le accuse rivolte dai magistrati ai due giovani, che sono anche dei pallanuotisti a livello semi professionale, sono molto pesanti: i due infatti avrebbero fatto ubriacare la vittima mentre si trovavano in discoteca, per poi convincerla ad andare ne loro appartamento di Quezzi dare inizio a uno stupro di gruppo quella notte che hanno anche deciso di riprendere.

L’episodio risale all’Aprile del 2022, ma solo in tempi recenti la giovane ha deciso di sporgere denuncia. La vittima ha raccontato agli inquirenti: Ero come una bambola. Quei due mi prendevano, mi giravano, mi muovevano come volevano. Io sono magra ed esile. Loro sono due pallanuotisti forti e prestanti. Non potevo nulla contro di loro, contro la loro forza”.

Adesso i due studenti dovranno rispondere di stupro di gruppo e sembra inoltre che gli investigatori siano entrati in possesso dei filmati fatti dai due alla vittima ma non solo. Sarebbero stati anche rinvenuti altri video di rapporti sessuali consenzienti con altre ragazze, segno forse che quella di agire sessualmente in coppia era per loro un’abitudine.

Le accuse nei confronti dei due studenti
Le accuse nei confronti dei due studenti (ANSA) – Spynews.it

Il racconto della vittima: “Ho Provato vergogna, non volevo che questa storia girasse”

I due al termine della violenza che si è consumato nel loro appartamento, avrebbero poi minacciato la ragazza di non raccontare a nessuno quello che era successo.

Soltanto in seguito la vittima, grazie all’incoraggiamento della famiglia, ha trovato il coraggio di denunciare quanto era accaduto: “Il ragazzo che conoscevo bene si è avvicinato e mi ha detto chiaramente che quello che era accaduto doveva rimanere tra di noi. Che ho provato? Un profondo senso di vergogna. Non volevo che sta cosa girasse”.

Nell’ordinanza il PM ha argomentato l’accusa sostenendo come i due “abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica in cui versava” la ragazza “al momento del fatto, in quanto alterata dall’abuso di sostanze alcoliche, la costringevano a compiere e subire atti sessuali, procurandole varie lesioni”