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Cadavere ritrovato appeso a un guardrail bendato e con i piedi legati: arriva il verdetto della Procura di Trieste

Il raccordo auostradale in cui è stato ritrovato il cadavere del 55enne
Il raccordo auostradale in cui è stato ritrovato il cadavere del 55enne (ANSA) – Spynews.it

La Procura di Trieste si è pronunciata dopo mesi di indagini in seguito al ritrovamento di un cadavere appeso a un guardrail nel mese di Settembre del 2023.

Era il 24 Settembre del 2023 quando la comunità di Trieste è stata sconvolta dal tragico ritrovamento di un cadavere appeso a un guard rail situato nel raccordo autostradale di una zona periferica della città. Dopo essere stato notato da alcuni passanti, i carabinieri si sono immediatamente recati sul luogo, e sono cominciate così le prime indagini.

La vittima era un uomo con un’età compresa tra i 40 e i 50 anni, ritrovato impiccato al guardrail con le mani, i piedi legati e gli occhi bendati. L’analisi autoptica fatta nei giorni successivi aveva poi evidenziato come l’uomo aveva dei gravi tagli ed ematomi alla testa, che aveva fatto supporre in un primo momento che potesse essere stato preso a bastonate, e colpito ripetutamente alla testa.

Gli investigatori non aveva escluso da quel momento l’ipotesi di omicidio, e le indagini sono proseguite nei mesi seguenti. Il suo cadavere era stato rinvenuto appeso in una zona periferica di Trieste, ma molto vicina al centro cittadino, distante solo una decina di minuti.

Cadavere appeso e bendato a Triste, il caso è stato archiviato
Cadavere appeso e bendato a Triste, il caso è stato archiviato (ANSA) – Spynews.it

La vittima si chiamava Kamram Biria e la Procura non ha dubbi: si è trattato di suicidio

Come si è in seguito appreso nelle fasi successive delle indagini, la vittima si chiamava Kamram Biria e aveva 55 anni. In questo giorni, a distanza di quasi sei mesi dal ritrovamento del suo cadavere, la Procura di Trieste ha deciso di archiviare il suo caso: i giudici hanno infatti stabilito che si è trattato di un suicidio.

La decisione è stata comunicata dal Procuratore Antonio De Nicolo e e gli elementi che hanno portato la Procura a propendere per questa tesi, si basano in particolar modo sulla perizia fatta dal medico legale sul cadavere, che li avrebbe condotti ad accertare che l’uomo ha scelto volontariamente di impiccarsi al guardrail.

Non è però ancora chiaro invece se le lesioni e le bruciature riscontrate sul corpo, se le sia autoinflitte la vittima poco prima di morire. Un punto che forse lo stesso Procuratore dovrà chiarire all’opinione pubblica nei prossimi giorni.