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Morta dopo un’operazione all’interno di un centro olistico: assolto il guru a cui si era rivolta

Roberta Repetto
Roberta Repetto (ANSA) – Spynews.it

Era morta poco dopo un’operazione per rimuovere un neo in un centro olistico: assolto il guru a cui si era rivolta.

Roberta Repetto è morta all’età di 40 anni a causa di una metastasi, di un tumore che era insorto nel suo corpo a seguito di un’operazione a cui si era sottoposta in un centro olistico per farsi rimuovere un neo sul tavolo della cucina della struttura. Nella giornata di oggi, 21 Febbraio 2024, la Corte di Appello di Genova ha deciso di assolvere il responsabile del centro, Paolo Bendinelli, considerato un vero e proprio guru del settore, inizialmente condannato per la sua morte nel processo di primo grado.

Assoluzione confermata anche per la psicologa del centro Paola Dora, mentre è stato condannato a un anno e quattro mesi il medico Paolo Oneda. La tesi dell’accusa che aveva portato alla condanna di Bendinelli in primo grado, era che la Repetto, figlio dell’ex sindaco della città di Chiavari, sia stata sottoposta ad un intervento illegale, svolto in un ambiente non idoneo, e dopo che alla donna, sia il medico che Bendinelli “tisane zuccherate e meditazione”.

Subito dopo l’operazione la Repetto aveva iniziato a lamentare dei forti dolori, ma era stata rassicurata dai due uomini del centro olistico che non c’era nulla di cui preoccuparsi, e che quello era anzi un segnale che l’intervento era andato a buon fine.

Centro olistico
Centro olistico (ANSA) – Spynews.it

Il lungo calvario di Roberta Repetto dopo l’operazione al centro olistico

Da quel momento in poi, per la Repetto è iniziato un calvario lungo un anno e mezzo che l’ha portato ad essere infine ricoverata all’ospedale San Martino, dove le era stato diagnosticato un melanoma, un tumore della pelle che era ormai andato in metastasi. A nulla sono valse le cure prescritte dai medici, la donna è morta poco dopo. Adesso la Corte di Appello, ha stabilito che Bendinelli a differenza del medico della struttura, non ha responsabilità dirette nella morte della Repetto.

Una sentenza che naturalmente soddisfa i suoi legali: “Tutto il castello accusatorio si è sciolto come neve al sole. Parla da sola la sentenza che ha detto che il fatto non sussiste. Ricordiamoci che Bendinelli si è fatto un anno e mezzo in carcere”