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Omicidio Nada Cella, la famiglia distrutta dopo la decisione del giudice: “È come se l’avessero uccisa due volte”

Nada Cella
Nada Cella (ANSA) – Spynews.it

La madre di Nada Cella ha espresso dolore e sdegno per la scelta del giudice di non procedere con il rinvio a giudizio per Annalucia Cecere.

Alla fine, nelle scorse settimane il Tribunale di Genova ha deciso di non rinviare a giudizio Annalucia Cecere, la donna sospettata di aver ucciso la 24enne Nada Cella, trovata morta nel 1996 a Chiavari. Uno tra i cold case più famosi nel nostro paese, che per oltre vent’anni è rimasto avvolto nel mistero, senza che gli inquirenti riuscissero mai a trovare delle prove che portassero all’iscrizione di qualcuno nel registro degli indagati.

Fino a quando, quasi vent’anni dopo, una criminologa che aveva deciso di occuparsi del caso come tesi finale d un Master, riuscì, entrando in contatto con la famiglia e avendo dunque accesso agli atti che erano disponibili, a trovare delle prove che hanno permesso di concentrare i sospetti sulla Cecere, un’amica del commercialista Soracco per cui lavorava la giovane. Nada Cella venne infatti uccisa e ritrovata morta proprio nello studio del commercialista, e difatti sia Soracco che la madre erano diventati dei sospettati.

La tesi della famiglia, che ha poi portato alla richiesta di rinvio a giudizio nei confronti della Cecere, era che il commercialista e la madre avessero sorpreso la donna nello studio poco dopo l’omicidio, e che abbiano pi deciso di coprirla, affinchè la Cecere non rivelasse dei segreti che riguardano Soracco. 

La madre di Nada Cella, Silvana Smaniotti
La madre di Nada Cella, Silvana Smaniotti (ANSA) – Spynews.it

La madre di Nada Cella: “Mi sarei aspettato che la Cecere si difendesse pubblicamente”

Che questa sia o meno la verità, l’unica certezza al momento è il dolore della famiglia di Nada Cella, che ha visto la recente sentenza del giudice come una vera e propria sconfitta. Come ha spiegato la madre: “È come se l’avessero uccisa un’altra volta. Al momento della sentenza avevo mia nipote di fianco, si è messa a piangere e mi ha detto: ‘Nonna, è finita’”.

A quel punto è come se ci avessero buttato addosso un masso, ci hanno uccisi tutti quanti”. La donna ha poi continuato spiegando che ciò che più l’ha sconvolta di questa vicenda, è il fatto che la Cecere non abbia mai deciso di difendersi pubblicamente: “Mi sarei aspettata una reazione. È stupido pensare che tra quelli che hanno vinto, in tutti questi anni, nessuno è uscito a difendersi. Secondo me, se uno è innocente si difende, io lo urlo ai quattro venti che non sono stata io, se mi accusano ingiustamente di qualcosa, non si nasconde dietro un dito. Perché non ci mettono la faccia?”