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Strage di Altavilla, il fratello di Sabrina Fina: “Proveniamo da situazioni di violenza, si sono ammazzati tra di loro”

I carabinieri davanti la casa della strage
I carabinieri davanti la casa della strage di Altavilla Milicia (foto di repertorio ANSA) – Spynews.it

E’ arrivata la testimonianza del fratello di Sabrina Fina, accusata di aver contribuito alla strage di Altavilla Milicia. 

Pomeriggio Cinque, la storica trasmissione generalista di Mediaset, ha intervistato nelle ultime ore il fratello di Sabrina Fina, intervenuto per difendere la sorella dalle accuse che la legano alla strage di Altavilla Milicia.

Proprio in questa sede, Fina ha chiarito degli aspetti del suo legame con la sorella che non erano stati ancora svelati. “Proveniamo da situazioni non belle, di violenze subite sia fisiche che mentali”: così ha raccontato alla giornalista inviata.

Dunque un passato difficile fatto di violenza sarebbe la causa della fragilità di Sabrina, proveniente da un background duro tra la famiglia d’origine e l’orfanotrofio, fino ad arrivare ad una turbolenta adolescenza. Difficoltà che l’avrebbe resa, secondo il racconto del fratello, piuttosto suggestionabile alla vista di sangue e ferite.

“Noi la chiamavamo ‘Scantulina’, perché aveva paura di qualsiasi cosa”. Chiosa poi così, ribadendo come lo stesso Massimo Carandente non sembrasse un fanatico ma al massimo un ‘tipo religioso’: a suo avviso non sarebbe stato in grado di compiere tutto da solo, vista la disabilità che lo accompagnava.

I carabinieri sul luogo della strage
I carabinieri sul luogo della strage (foto di repertorio ANSA) – Spynews.it

“Si sono ammazzati tra di loro”: il fratello di Sabrina Fina è sicuro

Non era la prima volta che parlava, dal momento che il fratello di Sabrina Fina aveva già fatto sapere la sua ipotesi per la strage: secondo la sua testimonianza, non è da escludere che all’interno della villetta di Altavilla Milicia ci sarebbero state ‘più persone’ e che si sarebbero ‘ammazzati tra di loro’.

Un mistero che si infittisce quindi, quello che legherebbe le responsabilità dei due complici a Barreca ed alla figlia 17enne. Fina e Carandente si facevano chiamare i “Fratelli di Dio” ed erano da qualche settimana conviventi all’interno della villetta.

I due guru potrebbero avere avuto un ruolo decisivo nel cambiamento repentino di comportamento avuto dalla figlia 17enne.