Omicidio corriere Del Rio, la ricostruzione del suo sequestro da parte degli inquirenti
Negli ultimi giorni, sono diventati pubblici dei nuovi dettagli sul sequestro e l’omicidio del corriere argentino di 40 anni.
Mancano ormai pochi giorni all’uscita dei risultati della perizia medico-legale sul corpo di Nicolas Matias Del Rio, il corriere di 40 anni ucciso lo scorso Giugno e poi gettato in fondo al pozzo di una villetta di case Sallutri, nel comune di Arcidosso. Da quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, l’uomo è stato prima sequestrato e poi trucidato. Lo scopo dei malviventi era quello di rapinare il suo furgone, che stava trasportando delle borse Gucci che avevano un valore complessivo di circa mezzo milione di euro.
In tutto sono otto gli indagati per il suo omicidio, con la procura che ha iscritto nei giorni scorsi nel registro degli indagati anche tre donne. Del Rio era in viaggio per consegnare queste borse, con l’unico furgone della sua azienda che non era provvisto di geolocalizazzione.
A un certo punto si sarebbe fermato lungo il tragitto per soccorrere una persona in difficoltà che gli aveva riferito di avere il furgone rotto e doveva consegnare quattro scatoloni a una pelletteria della zona. A quel punto il corriere aveva informato della vicenda il suo datore di lavoro, e gli aveva passato al telefono quello che riteneva un suo collega che si era presentato con il cognome “Goni”.
La ricostruzione del sequestro
Sembra però che una volta al telefono con l’uomo, il suo datore di lavoro si sia fin da subito insospettito di quanto raccontato da Goni, perché la pelletteria a cui doveva consegnare, risultava già chiusa da circa un anno. L’uomo però lo aveva rassicurato spiegando che se l ‘attività era cessata, il titolare era comunque solito consegnare ancora ordini a piccoli clienti. Non convinto da questa versione dei fatti, il datore di lavoro di Rio aveva contattato la Pelletteria scoprendo che non c’era nessun ordine da consegnare. A quel punto aveva provato a ricontattare il suo corriere, ma Del Rio da quel momento non ha risposto più al telefono perché era stato purtroppo già sequestrato.